Dagli NFT al Metaverso: le evoluzioni contemporanee dell'arte digitale

Oggigiorno viviamo immersi nel digitale ed assistiamo alla rivoluzione che sta accadendo: cambiano le abitudini e le modalità di approccio ai problemi, il che comporta la necessità di comprendere il linguaggio dei nuovi media e di elaborare contenuti mediante la tecnologia.

Sebbene l’arte digitale abbia iniziato a diffondersi già a partire dagli anni ‘60, gli NFT rappresentano la sua declinazione più contemporanea ed attuale, ovvero l’evoluzione in criptoarte. Nella creazione di un’opera digitale o nella digitalizzazione di un’opera fisica preesistente, gli NFT rappresentano uno strumento per garantire l’autenticità in rete, in quanto sono certificati di proprietà che permettono di trasformare un'elaborazione digitale in opera unica ed immutabile.

Quello degli NFT è un universo affascinante e multiforme, rappresenta una rivoluzione intangibile ma con un rilevante impatto sul nostro immaginario, che crea esperienze immersive di enorme valore. Le performance vengono trasformate in esperienze multisensoriali, in cui lo spettatore può sentirsi parte dell’esibizione, ovunque si trovi, oltre al fatto che un’opera può essere concepita come lavoro artistico digitale ma poi dare accesso ad un’esperienza fisica o a degli eventi esclusivi.

Assistiamo inoltre ad un nuovo trend di creazione dell’arte in cui i membri delle community divengono prosumer, ossia consumatori e produttori al medesimo tempo, attraverso l’uso di tecnologie e software che si sono susseguiti vorticosamente negli ultimi anni.

Sebbene gli NFT stiano assumendo una certa rilevanza nell’arte contemporanea, non esiste attualmente un mercato secondario sviluppato e regolamentato per la loro circolazione.

Accanto agli NFT assistiamo all’ascesa del Metaverso, un luogo senza limiti di immaginazione che creerà una convergenza ininterrotta tra la nostra vita digitale e quella fisica, diventando un grande contenitore di opportunità e connettore di tecnologie. È una modalità esperienziale basata sull’immersive discovery tipica dei videogame che interagisce con le community che popolano i social network e ci prospetta uno scenario in cui le persone potranno giocare, socializzare e svolgere innumerevoli attività secondo modalità che al giorno d’oggi abbiamo ancora difficoltà ad immaginare. A gennaio 2023 anche il primo museo basato interamente sulla blockchain, ovvero l’Infinity Art Museum, dovrebbe farvi il suo ingresso. Il progetto museale si svilupperà interamente online e basterà avere una connessione ad Internet per accedervi.

Questo mondo in continua evoluzione contribuirà a rendere l’arte più democratica ed accessibile, nel dichiarato tentativo di rispondere a dei bisogni, espressi o ancora inespressi, dei suoi potenziali utenti. Iniziano a diffondersi le promesse di un’interoperabilità tra piattaforme che in futuro troverà nel Metaverso la massima espressione del suo potenziale: qualsiasi tipologia di informazione o dato potrà essere trasferita assieme al proprio utente proprietario da un mondo virtuale all’altro, in tutta semplicità. In questo modo l’esperienza dell’utente verrà migliorata di gran lunga, rendendola molto simile alla realtà fisica, dove un oggetto può essere spostato da un luogo all’altro senza difficoltà.

Ci vorrà necessariamente del tempo affinché questa sfida venga portata a compimento, numerose sono tuttora le insidie che si nascondono dietro a questo ecosistema digitale, in particolare tecnologiche ed ingegneristiche: dati gli ingenti carichi di traffico che dovranno essere sostenuti, la realizzazione di questo immenso progetto richiederà un livello di efficienza computazionale più elevato di quello che attualmente disponiamo e dunque dovrà esser fatto uno sforzo collettivo da parte delle grandi aziende e start up per unire le forze in questa direzione.

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