È in corso a Padova, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano, la mostra “Frida Kahlo e Diego Rivera. La collezione Gelman“, che sarà aperta al pubblico fino al 4 giugno 2023.
Il nucleo fondamentale delle opere giunge dalla collezione statunitense di Jacques e Natasha Gelman: i due coniugi ebbero un rapporto particolarmente intenso con i due artisti messicani, dai quali si fecero anche ritrarre.

Le opere d’arte della collezione Gelman risalgono ad un momento cruciale della storia del Messico, un periodo in cui il Paese andava incontro a una profonda trasformazione grazie a una serie di riforme politiche, culturali e sociali.
La fine della dittatura e la Rivoluzione del 1910 aprirono la strada ad un periodo di rinascimento e fermento artistico, durante il quale il Messico diventò la meta di molti artisti e intellettuali stranieri che volevano vivere e testimoniare in prima persona i cambiamenti in atto.
Nei decenni successivi alla Rivoluzione Frida Kahlo e Diego Rivera emersero come leader del Movimento Moderno messicano, coniugando la propria arte con gli ideali politici che avevano sempre supportato: le loro opere divengono uno strumento di espressione impregnato di un forte valore sociale, caratterizzate da contenuti progressisti e provocatori, portavoce del ceto lavoratore e di coloro che avevano a lungo subito l’ingiustizia sociale. L’impegno politico di Frida Kahlo fu immortalato dallo stesso Rivera nel 1928 nel pannello “The Arsenal”, affrescato per i muri del Ministero dell’Educazione, in cui Frida è rappresentata mentre distribuisce le armi ai rivoluzionari.

Diego Rivera e Frida Kahlo sono i protagonisti di una storia d’amore e di arte che si è nutrita reciprocamente: sono stati due figure emblematiche e rivoluzionarie che hanno segnato un’epoca e sono riconosciute quali icone e ispirazioni di intere generazioni. Ciò che più ci colpisce è la complementarità dei due artisti, oggigiorno universalmente riconosciuti come tali grazie alla collaborazione che li ha uniti e ha fatto proliferare il genio creativo di entrambi generando un qualcosa di più importante del singolo individuo, destinato all’immortalità ed al ricordo nei secoli.

La pittrice viene ritenuta da molti un’artista ascrivibile alla corrente del surrealismo, per il suo approccio che mescola fantastico e reale con l’immediatezza del muralismo: apertamente autobiografiche, le sue opere raccontano le esperienze traumatiche vissute riuscendo a trasporre sulla tela il dramma spirituale, al quale riuscì a reagire grazie al suo spirito di combattente. Il male ritratto è dunque reale e ci troviamo di fronte all’autenticità ed all’immenso universo interiore della donna.
Diego Rivera è considerato uno dei maggiori esponenti del muralismo messicano e nelle sue opere, intrise di politica, si fa portavoce di un popolo richiedente diritti e giustizia sociale: la sua sensibilità nei confronti della lotta di classe si esprime anche attraverso i soggetti raffigurati, difatti appartenenti al ceto lavoratore. Le opere raccontano le vicende dei peones e della loro schiavitù e prendono il posto della tradizionale pittura da cavalletto, abbandonata a favore dell’arte parietale, ovvero un’arte pubblica ed accessibile a tutti.

Accanto alla grande pittura (ben 23 le opere di Frida Kahlo e 9 quelle di Diego Rivera) viene proposta anche una sezione dedicata alla fotografia: Frida in particolare attrasse l’attenzione dei migliori fotografi internazionali del suo tempo ed in mostra sono presenti i ritratti realizzati da Héctor Garcia, Manuel Álvarez Bravo, Gisèle Freund, Martin Munkacsi, Nickolas Muray, Lucienne Bloch ed Edward Weston. Completa il percorso espositivo una sezione riservata a una magnifica selezione di costumi tradizionali messicani, così presenti e importanti nelle opere della coppia.

Padova sarà l’unica tappa italiana di un tour che farà il giro del mondo, dunque non perdetevi questa straordinaria rassegna a cura di Daniela Ferretti, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova ed organizzata da Vergel Foundation, MondoMostre e Skira in collaborazione con l’Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura (INBAL).