di Avv. Michela Zanetti

 

Quando in arte si parla di banane il collegamento all’oramai iconica “Comedian” di Maurizio Cattelan è quasi scontato.
L’opera, realizzata nel 2019, ha fatto parlare di sé fin dagli esordi: qualcuno l’ha osannata, qualcuno l’ha denigrata, qualcuno l’ha mangiata (!!) e qualcuno ne ha rivendicato la paternità. Nello specifico, quest’ultimo “qualcuno” è stato l’artista statunitense Joe Morford, che ha intentato oltreoceano una causa civile nei confronti di Cattelan per violazione del diritto d’autore. Secondo Morford, infatti, Cattelan avrebbe “copiato” il concept di Comedian, prendendo ispirazione dalla propria opera “Banana and Orange”, realizzata nel 2000 e parte dalla serie “Sculptures: Still Life” (installazione realizzata con una banana e un’arancia attaccate con del nastro adesivo grigio a dei pannelli verdi).
La controversia è stata decisa proprio qualche giorno fa, quando le accuse di Morford sono state definitivamente respinte dal giudice federale di Miami. Nessun plagio né violazione del copyright, quindi, per Maurizio Cattelan: secondo il giudice Robert Scola non ci sarebbero prove sufficienti che l’artistar padovano abbia visto l’opera di Morford e se ne sia ispirato. Inoltre, il giudice, oltre ad aver rilevato importanti differenze tra le due opere, ha affermato che il concept delle stesse (ovvero una banana attaccata ad un piano verticale con del nastro adesivo) non può considerarsi protetto dalla legge sul copyright.
Esposta per la prima volta ad Art Basel Miami Beach nel 2019 allo stand del gallerista parigino Perrotin, “Comedian” è stata realizzata in tre esemplari, venduti per un totale di quasi 400 mila dollari. Il messaggio che l’artista ha voluto veicolare con questa installazione è quello di far riflettere il pubblico sul valore che al giorno d’oggi viene dato alle opere d’arte e, più in generale, agli oggetti.

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