Le sale di Palazzo Zabarella a Padova hanno aperto le porte alla mostra “Futurismo. La nascita dell’avanguardia 1910-1915”, con la curatela di Fabio Benzi, Francesco Leone e Fernando Mazzocca. Si tratta di oltre 100 opere d’eccezione, alcune delle quali inedite o esposte raramente, provenienti da gallerie, musei e collezioni internazionali, per un totale di oltre 45 prestatori differenti.

La mostra si prefigge di indagare un ristretto arco cronologico di attività artistica, compreso tra il 1910 ed il 1915: due date estremamente significative, in quanto la prima segna l’anno di fondazione del movimento pittorico, mentre la seconda coincide con la pubblicazione del Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo, nonché con l’ingresso in guerra dell’Italia.

Nelle opere è evidente la rigida abolizione della prospettiva tradizionale che privilegia la moltiplicazione dei punti di vista e la compenetrazione di piani e volumi per esprimere il dinamico interagire del soggetto con lo spazio circostante, nell’ottica di una perpetua ricerca del dinamismo.

Tuttavia, non può esservi rivoluzione priva di legami con il passato: ciò si manifesta nell’esplicito debito nei confronti di Simbolismo e Divisionismo, i cui tratti sconnessi fungono da punto di partenza per la successiva frammentazione della materia, che la rende oltremodo vibrante ed aggressiva. Per rendere al meglio l’idea del moto e della velocità, è difatti frequente l’utilizzo di linee-forza pluridirezionali: le stesse sono percepibili ma non visibili, così come la simultaneità che coinvolge suono, materia ed immagine.

“Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente.” Da questo passaggio saliente del Manifesto della Ricostruzione futurista dell’Universo, si evince che il Futurismo si pone come elemento di rottura dagli schemi del passato, animato da un fervente spirito rivoluzionario di rinnovamento: dinamismo, simultaneità, tridimensionalità e polimaterismo sono solo alcune delle caratteristiche chiave dell’Avanguardia, che potrete esplorare fino al 26 febbraio 2023 durante la rassegna di questo breve ma intenso periodo di rivoluzione artistica.